Il post emergenza Covid ha segnato la rivincita delle due ruote. Da Milano fino a Palermo, la bicicletta, e in particolare il bike sharing, è diventato il trend del momento.
Soprattutto in questo ultimo periodo, infatti, le biciclette sono andate a ruba al pari del lievito e della farina all’inizio del lockdown. Una volta riassaporata, almeno in parte, la libertà, molti hanno approfittato della bici per fare la spesa, andare a lavoro o fare una pedalata nel fine settimana.
Un tuffo nel passato
La bicicletta è uno dei mezzi di trasporto più utilizzati e ha una storia molto antica alle spalle. I primi schizzi, ad opera di Leonardo da Vinci, risalgono addirittura al ‘500.
In Italia è diventata popolare, come mezzo di trasporto, a metà degli anni ’30, dopo il suo utilizzo durante la guerra in ambito militare.

Negli ultimi anni, grazie all’innovazione tecnologica e allo sguardo in più che viene riservato ai temi della sostenibilità, la bicicletta ha preso sempre più “piede”.
La bici ai tempi del coronavirus
Nel corso di questa emergenza sanitaria, a causa della mobilità urbana ridotta e alle regole di distanziamento sociale, molti hanno evitato il trasporto pubblico ripiegando sui mezzi privati o, appunto, sul bike sharing.
La bici ci ha così donato un po’ di spensieratezza e libertà che in questi ultimi mesi ci erano state negate ma anche una dose di buon senso.

É il mezzo più veloce, pratico e green per spostarsi entro i sette chilometri ed è tre volte più rapido del camminare. Oltre ad alleggerire traffico, mezzi pubblici e inquinamento, inoltre, garantisce un corretto distanziamento.
Il bike sharing nelle città
In tutte le maggiori città italiane ormai da qualche anno sono presenti servizi di bike sharing.
Per diventare utente di uno di questi servizi bisogna registrarsi e acquistare un abbonamento o pagare la tariffa oraria tramite l’app per smartphone. Poi si potrà usare l’app per sganciare la bici e usarla, a tariffe che variano da città a città.
In questo periodo poi non solo i comuni stanno dando maggiore attenzione al mezzo di trasporto più green e antico, ma anche le aziende stanno sperimentando progetti di mobilità sostenibile di bike to work.

Oracle, in partnership con Trek Italia, nelle sedi di Roma e Milano ha messo a disposizione in bike sharing 8 biciclette a pedalata assistita per i propri dipendenti.
Le biciclette potranno essere prenotate con un’ app, che permetterà anche di monitorare gli spostamenti e calcolare il risparmio in termini di inquinamento.
Anche Enel ha messo a disposizione biciclette in bike sharing per le sedi di Firenze e Bologna. I dipendenti possono utilizzarle per spostamenti dalla sede di lavoro alla stazione ferroviaria o per altri spostamenti professionali in città.
Le app di bike sharing a Milano
A Milano, ad esempio, sono presenti due servizi di bike sharing: Movi by Mobike (free floating) e BikeMi (station-based).
Conosciuta fino a poco tempo fa come Mobike, la famosa flotta di bici arancioni è stata rilevata da una società italiana prendendo così il nome di Movi by Mobike.

L’app Movi by Mobike consente ai consumatori di trovare, sbloccare, guidare il veicolo (con una tariffa oraria) e parcheggiare in qualsiasi parcheggio pubblico, offrendo un modo divertente, semplice, efficiente e sostenibile per spostarsi in città.
BikeMi, invece, è il servizio di bike sharing fornito da ATM Milano. Tramite app o sito web è possibile acquistare l’abbonamento annuale, settimanale o giornaliero. Presso ogni stazione è presente una colonna di servizio sulla quale si dovrà posizionare la tessera BikeMi (abbonamenti annuali) o digitare il codice utente e la password sull’app (abbonamenti settimanali e giornalieri) e seguire le istruzioni per poter noleggiare la bici.

Insomma, la bicicletta ha tutte le carte in regola per diventare il mezzo di trasporto pubblico preferito: ecologica, veloce e dispensatrice di felicità!