L’app Immuni si può scaricare: ora è ufficiale. Ne hanno parlato in lungo e in largo e, è il caso di dirlo, molti non ne sono stati entusiasti.
Eppure, quando medicina e tecnologia si uniscono per prevenire chissà quante ondate di contagi da Coronavirus, noi non possiamo non parlarne.
Immuni, che è stata ideata dal Centro Medico Satagostino e Bending Spoons, ha lo scopo non solo di tracciare i contagi, ma anche di prevenire nuovi focolai.
COME FUNZIONA L’APP IMMUNI?
Funziona in modo molto semplice: sfrutta il Bluetooth. Immuni genera un codice casuale ad ogni telefono.
Quando due telefoni su cui è installata l’app entrano in contatto, i dispositivi si scambiano i rispettivi codici. In questo modo Immuni tiene traccia del contatto avvenuto, senza identificare le identità dei due proprietari dei cellulari.
Gli utenti positivi al virus possono caricare su un server i codici casuali che l’app ha generato nei giorni precedenti, in modo da renderli disponibili agli altri utenti.
A questo punto, Immuni controlla periodicamente i codici sul server e li confronta con quelli salvati sul cellulare. Se un utente risulta esposto al Covid-19, riceve una notifica che indica cosa fare

CALCOLARE LA POSSIBILITÀ’ DI CONTAGIO
Una volta che l’app viene scaricata sul cellulare e viene avviata (ricordate che funziona se il Bluetooth è attivo), inizia a raccogliere i codici identificativi dei cellulari con cui si connette. Se una persona che ha l’app comunica di essere positiva al Coronavirus, l’app delle persone con cui è entrata in contatto calcolano il rischio di contagio in base alla durata e alla vicinanza dei due dispositivi.
LA PRIVACY
L’app Immuni tutela la privacy di chi la scarica al 100%. Volontarietà e anonimato sono le due parole d’ordine imposte dall’UE quando l’idea dell’app è stata lanciata. Per mantenere l’anonimato, Immuni ha posto una serie di regole.
Innanzitutto, non vengono raccolti i dati di geo-localizzazione e quindi gli spostamenti non vengono tracciati geograficamente ma solo in base alle connessioni con altri dispositivi.
Il codice trasmesso è generato in modo casuale e non contiene informazioni personali, tutti i dati saranno cancellati non appena non saranno più necessari e comunque non oltre il 31 Dicembre. Inoltre, il codice personale cambia diverse volte ogni ora, per tutelare ancora di più la privacy.
Il Ministero della salute raccoglie i dati, che verranno usati solo per contenere l’epidemia.
SERVE?
Sì!
La sua utilità è chiara: se un numero consistente di persone la scaricherà, sarà un metodo semplice, utile, immediato di prevenire nuovi focolai e permetterebbe di anticipare le mosse per fronteggiare una possibile seconda ondata di contagi.