Dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia, è tornato il Web Summit di Lisbona, che nei primi giorni di novembre ha ospitato oltre 1200 startup, di cui 81 italiane.
Oltre alle imprese, 700 investitori, 1500 giornalisti, e 40mila visitatori che hanno mandato i biglietti sold out dopo solo un giorno dalla loro uscita.

Cosa si dice al Web Summit?
Fra gli host delle oltre 1000 conferenze e tavole rotonde, molte facce note del mondo del web, fra cui Frances Haugen, ex dipendente Facebook che ne ha denunciato gli aspetti problematici, e niente di meno che Tim Berners-Lee, padre del World Wide Web.
E ancora, il vice di Apple Craig Federighi, il responsabile delle tecnologie Amazon Werner Vogels, e tanti altri.
Fra gli argomenti centrali, sicuramente il rebranding di Facebook che diventa Meta e il concetto di metaverso, di cui grazie a Marc Zuckerberg ora stanno parlando tutti.
Qui vi avevamo già parlato di Meta nel dettaglio.
Oltre a questo argomento sicuramente ingombrante, le due tendenze più interessanti di questa edizione del Web Summit, secondo gli organizzatori, sono la crisi climatica e gli NFT, aka Non-Fungible Tokens.
Ben 200 imprese infatti hanno portato progetti, idee e tecnologie tutte dedicate alla salvaguardia dell’ambiente e la transizione green.
Conclusioni
Il futuro del web, insomma, sembra essere sempre più decentralizzato, basato sulle criptovalute e con un’attenzione particolare all’ambiente.
Citando Paddy Cosgrave, mente e direttore della fiera, “Tre anni fa proprio qui al Web Summit, Tim Berners-Lee disse che l’unico futuro possibile della Rete era nella decentralizzazione”.
“Credo avesse ragione e la varietà di nuove imprese presenti al Web Summit lo dimostra. In Europa ci stiamo muovendo nella giusta direzione: le startup stanno crescendo esponenzialmente ovunque e raccolgono capitali sempre più importanti. L’Italia quest’anno è presente con 81 aziende, come Francia e Germania grosso modo. È la prima volta che accade”
Incuriositi?
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