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Più Telegram, meno Twitter: come si evolve il rapporto tra italiani e social media

I social network restano tra le piattaforme digitali più amate dagli internauti, che le utilizzano non soltanto per mantenere i contatti con amici, familiari e colleghi ma anche per restare informati e raccogliere opinioni sui prodotti da acquistare: è ciò che emerge dall’ultimo report redatto da Blogmeter, all’interno del quale sono stati analizzati i dati di consumo di questi servizi e le tendenze del momento. Ecco più nel dettaglio il quadro della situazione.

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Piattaforme digitali, i social dominano ancora il mercato

Nell’ambito dei servizi digitali sono diverse le tipologie di piattaforme che oggi popolano il web e che vengono quotidianamente raggiunte via PC e smartphone da milioni di persone in tutto il mondo, tuttavia resta predominante la posizione dei social network, che grazie anche all’ampliamento del pacchetto di opportunità offerte agli utenti riescono sempre più a essere considerati come lo spazio principale di interazione e aggiornamento.

Accanto ai social cresce la quota di mercato delle piattaforme di intrattenimento in senso stretto, con ottimi risultati da parte soprattutto dei servizi di streaming audiovisivo e quelli di gioco, che vedono in testa alle preferenze i casino d’Italia online e i MOBA, e dei servizi di shopping offerti da alcuni grandi marketplace ed e-commerce, come Amazon, eBay e Shein, ma a far riflettere è proprio il fatto che in testa alle classifiche relative alle app più scaricate ci siano i maggiori brand social, da TikTok a quelli del gruppo Meta, ossia Facebook, Instagram e WhatsApp.

Quali sono i social più usati in Italia

Per capire i trend del mercato italiano è bene analizzare in primis quali siano i social network più utilizzati, almeno secondo quanto dichiarato dagli intervistati dell’indagine. Con il 92% di iscritti, che affermano anche di usarlo regolarmente, troviamo YouTube, la nota piattaforma di streaming video che si è affermata negli anni grazie all’ampia varietà di contenuti offerti che spaziano dal divertimento nudo e crudo ai tanto amati tutorial, passando per film ed episodi di serie TV riproposti in versione integrale.

Al secondo posto si colloca Facebook con una percentuale dell’88% e subito dietro Instagram, con il 79%, mentre per ciò che riguarda i servizi di messaggistica istantanea, collocati comunque nella più ampia categoria social, si registrano la forte presenza sul territorio italiano di WhatsApp (al 97%) e la rapida crescita di Telegram, che ha raggiunto una quota del 63% degli utenti facendo segnare il maggior incremento (+5%) nell’arco dei 12 mesi.

Leggeri aumenti anche per LinkedIn (+3%) e Twitch (+2%), che basandosi su una proposta più specializzata si sono ritagliati un solido spazio all’interno delle proprie nicchie di riferimento.

Se il quadro appare nettamente positivo per gran parte dei brand social, qualche difficoltà la incontra invece Twitter che al contrario ha visto “fuggire” numerosi account anche a causa delle scelte seguite al cambio di proprietà. Il calo risulta essere in particolare del 26%, un valore preoccupante a cui si avvicina soltanto Snapchat con il suo -24%.

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Perché gli italiani usano i social

L‘uso dei social network è diventato negli anni sempre più articolato, anche in virtù dell’implementazione di soluzioni in app che a differenza delle prime piattaforme oggi consentono di svolgere anche altri attività diverse dalla semplice condivisione di post, come nel caso delle funzioni di shopping incorporate al loro interno o di quelle di gaming.

Col tempo, dunque, per molti italiani la presenza sui social si è arricchita di ulteriori motivazioni, tant’è vero che se da un lato l’utilizzo per fini di intrattenimento e di contatto con gli amici resta primario, cresce la percentuale di coloro che utilizzano queste piazze virtuali per informarsi e per entrare in contatto con le aziende più in linea con i propri interessi e la propria filosofia di vita, fatto quest’ultimo che ha accresciuto l’importanza dei social in termini di marketing.

Molto però può cambiare tra una piattaforma e l’altra: Instagram, per esempio, è molto più usata rispetto alle app concorrenti per seguire le figure degli influencer e ascoltare i loro consigli, mentre su LinkedIn l’obiettivo principale resta quello di fare networking a fini professionali.

Social e ricambio generazionale

Dal quasi “monopolio” di Facebook di appena una quindicina di anni fa, oggi ci troviamo di fronte a una situazione molto differente caratterizzata da una vasta offerta di nuovi servizi social, i quali nel corso degli anni hanno saputo leggere il ricambio generazionale e soddisfare gusti e bisogni delle nuove fasce anagrafiche connesse al web. È accaduto con Instagram, che con il suo avvento ha radicalmente cambiato l’idea originaria di Facebook, e successivamente con piattaforme come TikTok e Twitch, oggi luogo di riferimento soprattutto per la cosiddetta generazione Z, contrapposta alla generazione X e ai baby boomer più legati ai brand “storici” del settore.

Questo dato in particolare deve far riflettere sul futuro degli stessi social media, chiamati a rinnovarsi continuamente per non perdere appeal nelle fasce di mercato emergenti ma, al tempo stesso, a mantenere un rapporto solido con gli utenti di lungo corso, spesso poco propensi ad alcuni cambiamenti di tipo comunicativo.

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