Twitter, ricalcando le orme di Instagram e Facebook, lancia le proprie “Stories”: si chiamano “Fleets”.
“Gli utenti affermano di non sentirsi sempre a proprio agio con i Tweet: si sentono sotto pressione e in ansia da prestazione”, afferma Kayvon Beykpour. Ed è proprio per porre rimedio a questo fattore, con cui tutti possiamo empatizzare, che nascono i “Fleets”.
Un contenuto della durata massima di 24 ore, visibile solamente alla propria cerchia di followers e che non sarà possibile ritwittare, commentare o replicare in pubblico; l’unico modo per reagire ai “Fleets” sarà quello di interagire tramite i Direct Messages.
E’ questa la distinzione più importante che Twitter ha voluto apportare, per offrire ai propri utenti un maggiore controllo su chi può rispondere o meno alle proprie stories.
Insomma, un modo non apertamente pubblico di Twittare .
COME SI CREA UN FLEET?
Per creare un “Fleet” si potrà toccare l’icona con un “+”, verremo portati ad una seconda schermata in cui sarà possibile aggiungere testo, foto, Gif o video.
Twitter, per il momento, non fornisce ulteriori funzionalità, ad esempio non è possibile inserire sondaggi o quiz, come su Instagram.
Una volta scritta ed editato il proprio “Fleet”, sarà possibile pubblicarlo e sarà quindi online.
SONO GIA’ UTILIZZABILI?
Ancora no, per il momento Twitter le ha rese disponibili in Brasile, dove effettuerà i test iniziali.
PERCHE’ TWITTER HA PUNTATO SULLE PROPRIE STORIES?
Data la crescente popolarità delle Stories, che le impone come la principale modalità di condivisione sui social, è più che logico che anche Twitter si allinei a questa tendenza.
I BRAND
La presenza dei “Fleets” offre moltissime opportunità per i brand, perché darà loro la possibilità di connettersi con il pubblico anche su Twitter, con modalità differenti, varie e creative. Per quanto riguarda i video, “Fleets” permetterà agli utenti di caricare video delle durata di circa 2 minuti, mentre gli editor potranno pubblicare anche clip di quasi 10 minuti.
Twitter, dunque, vi sta aprendo a nuovi mercati e nuovi orizzonti: grazie ai “Fleets”.